Vogliamo proporre una serie di novelle erotiche, suggerimenti sulla scelta dei sex toys, articoli riguardanti la lingerie e racconti di sesso veri o inventati.
Un breve articolo sull'autoerotismo e la Masturbazione.
Vantaggi e piaceri nascosti
La sento gemere. Mi alzo e la faccio scendere dalla scrivania. Siamo uno davanti all’altra. La bacio ancora, voglio che senta il suo sapore. Le apro la camicetta e le scopro i seni. I suoi capezzoli sono grossi e duri.
Li prendo in bocca e li stuzzico mordicchiandoli un po’.
Ho il cazzo che esplode. La giro e la faccio appoggiare alla scrivania. Ho voglia di averla con la vista del suo sedere imperioso sotto gli occhi.
Entra, entra bene e resta su anche senza niente. Non è piccolo quello che sento dentro ma la forma è disegnata appositamente per non essere visibile sotto i vestiti.
Lo faccio entrare ed uscire piano, una sporgenza mi entra anche nel buchino più stretto e mi da una sensazione di pienezza. Tutti i buchi sono impegnati. Vorrei continuare ma mi fermo.
In un meeting, come accade sempre più raramente in questo periodo, ma non online ma in presenza.
Siamo pochi e ben distanziati come ci impongono le buone regole nell'era Covid.
La luce del cellulare mi avvisa di un nuovo messaggio whatsapp. Non riesco a leggere subito, so già che si offenderebbero. Pausa caffè. Tutti si alzano per sgranchirsi le gambe, prendere un caffè e qualcuno esce dall'azienda per fumare. Rimango seduta, prendo il telefono e leggo il nuovo messaggio; "Stasera giochiamo tesoro, cerchiamo il saspandana". Che diavolo è il saspandana mi chiedo. Rispondo con una faccina sorridente "ma cosa sarebbe?". La risposta è un'emoji furba. So già che mi aspetterà una serata impegnativa ma piacevole, la fantasia non manca mai. Non sto nemmeno cercando il significato della parola, voglio godermi la sorpresa al massimo. Un brivido mi attraversa la schiena, un brivido di piacere, e sento già che mi sto bagnando. Riesce sempre ad accendermi.
L'incontro continua, distratta, mi mancano alcuni passaggi. "Devo ritrovare la concentrazione" mi dico. Continua. Solite slide, soliti numeri, solite richieste, il solito "mai abbastanza". La frase riorrente è "troppo non è mai abbastanza". Che palle.
Finiamo. Ci alziamo e tutti tornano alla loro scrivania. Smaltisco alcune e-mail arretrate, spengo tutto e me ne vado dicendo addio ai miei colleghi.
Solito traffico infernale, lo affronto pensando che stasera mi rilasserò.
Torno a casa, stanca. Il lavoro in questo periodo è pressante. Nervosa, non solo stanca, anche molto nervosa. Le scadenze sono imminenti. Mi tolgo le scarpe, e mi verso un bicchierone gigante di acqua ghiacciata. Suonano alla porta, apro. La mia vicina mi consegna un pacco, il sorriso mi fa pensare che sappia cosa sia contenuto all'interno. Ringrazio, saluto e chiudo la porta. Per fortuna lei è sempre a casa e ritira i mie acquisti on line. Curioso per vedere se il pacco può lasciare intendere cosa vi sia contenuto. No, per fortuna no, è anonimo.
Intento a non sfilare la seta con le mani possenti
Ti porgo il piede.
Un bacio devoto
Piano svolgi una calza, l’altra.
Con occhi brillanti le agganci.
Le mutandine le sistemi passando un dito tra stoffa e labbra
Un brivido mi tende i capezzoli
Che richiudi in uno scrigno di pizzo
A.S.
Intento a non sfilare la seta con le mani possenti
Ti porgo il piede.
Un bacio devoto
Piano svolgi una calza, l’altra.
Con occhi brillanti le agganci.
Le mutandine le sistemi passando un dito tra stoffa e labbra
Un brivido mi tende i capezzoli
Che richiudi in uno scrigno di pizzo
Per avvicinarsi alla lettura de Le Diaboliche bisogna partire dalla figura dell’autore, provinciale trasferitosi a Parigi e innamorato del dandismo inglese, tanto che tra i suoi primi lavori c’è un libretto su Lord Brummel. Lo spinge un’aspirazione alla raffinatezza affettata che in lui raggiunge aspetti di sfida alla società attraverso un’estremizzazione della figura del dandy. Si vestiva in maniera vistosa e quasi fuori moda e si vantava di un’intensa attività sessuale, anche contro natura, e anticiperà la schiera degli esteti decadenti alla Baudelaire. Anche le donne che descrive nei suoi racconti anticipano le successive figure di femme fatale, le schiere di Salomè, Circe e Lilith, potenti soggiogatrici perfino quando sono e si mostrano ingenue.
Il boccaccesco prima di Boccaccio, spesso più spinto e osceno. I testi tradotti da Barbero non conservano la primigenia forma in versi (stile molto apprezzato nel Medioevo) ma sono rielaborati in prosa, il che li rende più gradevoli da leggere per il lettore moderno senza, però, privarli della loro freschezza e immediatezza.
La scuola di cui si parla è quella della ferocia e dell’egoismo del desiderio e dei sentimenti. I sensi ingannano e ci fanno scoprire lati del carattere che mai avremmo immaginato.
Il Giappone descritto è quello post bellico che comincia ad aprirsi all’Occidente e Taeko, la protagonista, vive in bilico tra i due mondi...