La mia promozione (gioco di coppia)
Sono appena arrivata a casa dal lavoro. Stanca ma soddisfatta per la promozione appena ottenuta.
In questo periodo, al lavoro, ci sono molte urgenze e la pressione è alta.
Anche la soddisfazione, però, è alta.
Entro, mi tolgo le scarpe e vado in cucina per versarmi un bicchiere di acqua gelata. Il caldo è opprimente, guidare nel traffico ancora di più.
Sola, di solito è così. LƏi torna più tardi di me.
Vado a farmi una doccia, mi rilasso un po' e mi rinfresco per la serata.
Vado in camera per spogliarmi. Sul letto un pacchetto molto bello ed un bigliettino: “indossalo!”.
Messaggio perentorio. Mi piace quando è autoritariƏ
Apro, pensavo di trovare un vestito e invece no, un sex toys. Design strano ma elegante. Neanche così piccolo da indossare.
Non sono abituata ad usarli ma quando vengo coinvolta la cosa mi eccita, mi fa sentire ancora più sua.
Lo guardo e sento che mi sto bagnando. Solo al pensiero mi eccito.
Vado in doccia e continuo a pensare cosa mi aspetta per questa sera.
Mi spalmo di crema, voglio essere con la pelle morbida e profumata.
Scelgo un capo di biancheria sexy ma devo considerare che devo indossare anche il sex toys. Non posso mettermi un perizoma, non conterrebbe il giocattolo.
Trovato quello che fa per me.
Istintivamente prendo il sex toys, resto in piedi a gambe un po' aperte, lo lubrifico con il gel prima di infilarlo.
Entra, entra bene e resta su anche senza niente. Non è piccolo quello che sento dentro ma la forma è disegnata appositamente per non essere visibile sotto i vestiti.
Lo faccio entrare ed uscire piano, una sporgenza mi entra anche nel buchino più stretto e mi da una sensazione di pienezza. Tutti i buchi sono impegnati. Vorrei continuare ma mi fermo.
Indosso la lingerie che ho scelto e mi siedo sul divano.
Solo i movimenti mi fanno provare piacere.
Ricevo un messaggio; “vestiti, tra 10 minuti ti passo a prendere”.
Mi bagno ancora di pù.
Mi vesto. Stasera voglio essere provocante, non solo la lingerie ma anche l’outfit deve sorprendere.
Vestitino corto nero, autoreggenti, scarpe col tacco alto. Mi sento a posto.
Arriva, scendo. Salgo in macchina, bacio. Le lingue si intrecciano, le sue mani tra i miei capelli. Partiamo.
Dopo una ventina di minuti arriviamo, parcheggia e scendiamo dalla macchina.
Siamo fuori porta, il ristorante ha dei tavoli ben distanziati all’aperto.
Iniziamo con un aperitivo, io prendo uno spritz.
“L’hai acceso?” mi chiede. La mia espressione fa capire che no, non l’ho fatto.
“accendilo!”.
Non so neanche come si faccia. Vado in bagno, per fortuna ho una gonna corta che non mi impedisce i movimenti, cerco un pulsante senza toglierlo. Trovato, lo premo. Una piccola vibrazione mi avvisa che ora è attivo.
Torno al tavolo. Stasera mi comporto come una geisha, mi sembra di essere ubbidiente e sottomessa.
Il cameriere si avvicina, “avete scelto?” chiede con estrema gentilezza.
Un bel ragazzo, proprio bello. Sento che inizia a vibrare. La mia espressione cambia per lo stupore, mi trattengo. Mi lascio andare alle carezze che il giocattolo mi provoca; clitoride, punto G e prostata stimolte tutte insieme. Cerco di rispondere con un tono di voce che non lasci trapelare quello che sto provando.
Parlo, la vibrazione aumenta. La mia voce si fa più acuta, sto quasi per venire.
Le vibrazioni smettono. Bagnata, sono talmente bagnata che ho paura di macchiare anche la gonna.
Finito di ordinare mi prendo la faccia tra le mani “certo che stasera mi vuoi fare impazzire” dico.
Sorride. “Ti piace il cameriere?”. “Un bel ragazzo” rispondo.
Ogni volta che il cameriere si avvicinava iniziavano le vibrazioni e le spegneva appena prima che io potessi venire.
“Complimenti per la tua promozione tesoro”.
“Grazie” rispondo.
“Ti faccio un regalo stasera, invitiamo il cameriere a casa nostra”.
Non mi sarei mai aspettata una simile proposta conoscendo la sua gelosia.
“No amore, voglio te e solo te” rispondo.
“Peccato” dice facendo seguire quella affermazione da un sorriso compiaciuto e sornione.
Finiamo di cenare e saliamo in macchina. La strada non è quella di casa. Arriviamo in un locale, pieno di gente, musica alta ma non troppo.
Beviamo ancora qualcosa. Le vibrazioni ripartono, strana sensazione, aumentano e diminuiscono a suon di musica. Non posso crederci. Ci guardiamo, sorride “si tesoro le vibrazioni vanno a suon di musica”. Ride, ride divertitƏ. Non smettono, questa volta non smettono, anzi aumentano. Vengo, non riesco più a trattenermi e vengo in mezzo a tutta quella gente. Mi lascio andare a dei versi e spalanco la bocca non riuscendo più a trattenermi. Vengo così forte che, nonostante la musica, credo i miei versi si siano sentiti. Le vibrazioni smettono. Sono un lago.
Rossa, mi sento le guance calde, sono sicura di essere rossa come un peperone.
La mia voglia non è appagata, anzi.
Risaliamo in macchina e corriamo verso casa.
Entriamo, ci fiondiamo in camera, mi spoglio tiro via il giochino mi alzo e lƏ bacio. La mia lingua trasmette voglia. La sua testa tra le mie mani.
Mi siedo sul letto, spalanco le gambe, prendo la sua testa e la porto al mio buco umido.
“Volevo farti sentire quanto sono bagnata”. La lingua è esperta, le sue mani sulle mie cosce e la sua lingua che mi perlustra ed accarezza con abilità.
Vengo ancora, questa volta urlando come piace a me.
Mi alzo, la sua testa tra le mie mani, le mie labbra sulle sue e le lingue che si rincorrono.
Gli occhi si fissano, sa che ora è il mio turno di donare piacere.