La voglia dei cazzi
La voglia dei cazzi e altri fabliaux medievali (tradotti e presentati da Alessandro Barbero)
Il boccaccesco prima di Boccaccio, spesso più spinto e osceno. I testi tradotti da Barbero non conservano la primigenia forma in versi (stile molto apprezzato nel Medioevo) ma sono rielaborati in prosa, il che li rende più gradevoli da leggere per il lettore moderno senza, però, privarli della loro freschezza e immediatezza.
Offrono l’immagine di una società meno cupa, chiusa e bigotta di quanto siamo portati a pensare. L’ambiente descritto è quello popolare e borghese, ma vi appaiono anche ecclesiastici e cavalieri, e la figura femminile è già legata ad alcuni cliché: come quello del pudore di non poter parlare di alcuni argomenti o usare un linguaggio un linguaggio poco appropriato. Tranne poi contravvenirne creando appunto il climax erotico, attraverso gustose commedie degli equivoci.
Lubrico e divertente.
Recensione di A.S.