Giulia l'influencer
The influencer
Mi aveva contattato per promuovere i nostri prodotti. Ci contattano in tante, poche serie, molte interessate solo alle scarpe o a qualche omaggio ma senza mostrare un vero interesse in quello che vendiamo noi.
Lei no, molto chiara ha subito stabilito che ci avrebbe promosso ma non i sex toys, quelli no.
Va bene, mi sono detto, se la promozione è fatta con professionalità chi visiterà il nostro sito troverà anche i nostri sex toys.
Il numero di followers al suo seguito era rilevante.
Il suo stile piacevole. Il suo viso ed il suo sorriso fantastici, ma il fisico, quello, non so come dirlo, mi faceva proprio impazzire.
Abbiamo iniziato a collaborare, qualche omaggio che lei promuoveva con passione e con classe; la sua classe, quella di una donna vera.
Raggiungeva tutti, donne e uomini, ragazze e ragazzi. Il suo entusiasmo diventava anche il mio.
Ci siamo anche sentiti per telefono, ci si dava del lei e i toni erano distanti.
Anche durante le telefonate il suo entusiasmo era contagioso. Mi prendeva, come collaborazione e come donna, ma non lo davo a vedere….anzi a sentire visto che erano solo telefonate.
Eravamo entrambi distaccati, professionali, noiosi, si noiosi è il termine giusto.
Giulia, nome di fantasia, abbinava entusiasmo a erotismo. Un erotismo ed una seduzione per pochi, quella seduzione che solo alcuni riescono a vedere e per quei pochi questa seduzione diventa esplosiva.
Senza cadere nella volgarità ogni volta che vedevo una sua foto o filmato l’esplosione la sentivo e bene anche.
Altre influencer si sono approcciate. Abbiamo iniziato a collaborare con una ragazza.
Anche Giulia continuava ma non mancavano telefonate o messaggi in cui criticava, con sottigliezza, le altre influencer.
Non era mai un attacco frontale, era strategica, sottile, precisa.
Sapeva che doveva farle fuori e come farle fuori.
Giulia, rimasta ormai sola a sponsorizzarci, postava con sempre più continuità e passione.
Ho iniziato a mandarle anche Lingerie.
Non mi sarei mai aspettato che la indossasse in un post. Fantastica. La mia voglia di averla l’ho sentita crescere nei pantaloni.
Non so come, ma i nostri messaggi e le nostre telefonate hanno iniziato ad avere un sapore più intimo prima e molto esplicito poi.
Ho inviato anche un sex toy. Giulia mi ha detto che lo aveva provato e che era eccezionale.
Ne ho mandato un secondo, un succhia clitoride, molto bello ed elegante come lei; Amour Fleur.
Duplice funzione, stimola il punto G ed il clitoride contemporaneamente.
Non vi dico la sua recensione, che ha fatto solo a me.
Io la volevo e lei voleva me.
I messaggi erano di fuoco, fantasticavo su come l’avrei fatta mia e lei si è lasciata andare.
Donna, una vera donna che sa come far felice un uomo.
Il gioco erotico cresceva nelle fantasie e nella nostra intimità ad un ritmo vertiginoso.
La volevo.
La mia voglia andava oltre al fisico, la volevo al mio fianco.
Un giorno ho deciso di prendere la macchina e raggiungerla. Lei era li nel suo ufficio.
Entro, non mi aveva mai incontrato di persona e non sono neanche sicuro mi avrebbe riconosciuto.
Seria ma gentile mi accoglie; “buongiorno” le dico. “Buongiorno a lei” risponde.
Era seduta alla scrivania e non riuscivo a vedere come fosse vestita dalla vita in giù. La sua faccia era splendente come sempre, il suo sorriso accogliente ma le sue labbra, cazzo le sue labbra mi facevano venire voglia di baciarla prima e di sbatterglielo in bocca poi.
Troppo maschilista, pensai tra me e me, questo è un atteggiamento maschilista.
Ci fissiamo per pochi secondi che sembrarono essere eterni.
“Come posso aiutarla?” mi disse in modo gentile.
La paura di essere rifiutato mi faceva venire voglia di uscire e scappare via.
“Lo hai già fatto” risposi. “i tuoi post e le tue storie hanno fatto schizzare le vendite”.
Mi guarda, sorride. Si alza e si avvicina ad una scrivania che aveva alle spalle.
Si piega facendo finta di cercare documenti e mi lascia alla vista del suo stupendo culo per diversi secondi.
Scarpe col tacco, calze velate ed una gonna abbastanza corta da sollevarsi quando si è piegata mostrandomi l’elastico delle autoreggenti.
Si volta, cammina verso di me con una andatura talmente provocante che l’eccitazione era ormai visibile nei miei pantaloni.
“ho sete” mi dice con la sua voce sensuale. Era il nostro messaggio in codice che usavamo nei nostri messaggi di instagram.
Non mi trattengo. Lo tiro fuori dai pantaloni, turgido e pronto per essere assaggiato.
Lei si abbassa, le sue labbra vicine al mio glande. Prima di aprire la bocca mi guarda con la faccia che mi seduce e rimprovera allo stesso tempo. Sguardo severo. La bocca si apre e le labbra si chiudono dolcemente sul mio cazzo.
Lo succhia con capacità e la sua bocca si muove ritmicamente sulla mia asta Non usa le mani che sono aggrappate alle mie cosce.
Le prendo la testa e le do il ritmo che mi fa provare più piacere.
La fermo, non voglio venire subito. La faccio alzare, i suoi capelli tra le mie dita. La bacio con passione. Le lingue si intrecciano. La spingo piano verso una scrivania, lei si siede sopra.
Alzo la gonna e sposto le mutandine quel tanto che basta per sentire il suo sapore.
La mia lingua penetra fin dove riesce, spesso si sofferma sul clitoride per darle piacere.
Ora il succhia clitoride sono io con le mie labbra e la mia lingua è il suo vibratore.
La sento gemere. Mi alzo e la faccio scendere dalla scrivania. Siamo uno davanti all’altra. La bacio ancora, voglio che senta il suo sapore. Le apro la camicetta e le scopro i seni. I suoi capezzoli sono grossi e duri.
Li prendo in bocca e li stuzzico mordicchiandoli un po’.
Ho il cazzo che esplode. La giro e la faccio appoggiare alla scrivania. Ho voglia di averla con la vista del suo sedere imperioso sotto gli occhi.
Lei si piega capace, sa come riceverlo al meglio. Appoggio la cappella alla sua fighettina ed entro piano. Lei geme. Bagnatissima, tanto bagnata che i suoi umori colano sulle cosce. Entro di più ed inizio ad affondare i colpi con ritmo calmo. Io spingevo in avanti e lei spingeva verso di me per prenderlo sempre un centimetro in più. “Scopami cazzo, scopami come ci siamo sempre detti”.
Il mio ritmo aumenta ed anche la forza dei colpi. La sento che sta per venire, mentre sta venendo si volta e mi dice “ho sete”. Le do colpi violenti e ritmati mentre lei geme e viene. Esco. Le sue parole sono un ordine, devo venire dove dice lei.
Si gira, si inginocchia e me lo prende in bocca fino in fondo. La sua bocca si riempie di saliva, succhia e si muove avanti indietro come una vera pompinara sa fare. Esplodo dentro la sua bocca, non una goccia viene sprecata.
“Ora sono dissetata”.
Sono pazzo di questa donna.
Mi sveglio. Cazzo era solo un sogno, io in quell’ufficio non ci sono mai stato.
Eh si Giulia non ha continuato la collaborazione con me.
Il mio comportamento l’ha offesa perché per giorni non mi sono fatto sentire e l’ho allontanata.
Non ha capito che non era un rifiuto ma solo la troppa voglia di averla e la paura di non poterle dare ciò che si merita.